Questa tua furia contro la compiutezza logica,
questo tuo voler restare sempre ragazzo alle prime armi, sempre ispirato,
pre-culturale, pre-grammaticale: la funzionalità solo estetica della lingua,
(l'espulsione di ciò che non è funzionale, cioè le zone lasciate bianche, è
sempre di carattere estetico, non negarlo!) questo tuo affiancare alla
coatta poeticità, ora una prosa caricaturale-saggistica ('I centomila martiri')
ora una prosa d'arte (I fichidindia), questo è il prezzo che paghi
all'epoca storica che tu odi e condanni. Così tu, oggetto per definizione
di un amore «sano», potresti essere invece l'ossessione di un filologo privo di
sentimenti, che volesse approntare una tavola della storia delle tue
implicazioni: degli «scambi» tra realismo ed estetismo.
(P. P. Pasolini, Presentazione di «Venti disegni
di Renato Guttuso» in Id., Saggi sulla letteratura e sull’arte, a cura di W.
Siti e S. De Laude, con un saggio di C. Segre, Milano, Mondadori, 1999, p.
2385)
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